lunedì 12 maggio 2008

Per chi vuole saperne di più ho trovato in rete questo commento:
È un po’ più facile situare il lavoro di Maurizio Cattelan nel suo tempo che articolare verbalmente la logica che governa le sue figure, in quanto che l’artista procede per successivi effetti di seduzione. Di fronte ad ogni nuova apparizione si è sempre tentati di dire:” no non è possibile, non può esibire questo.." Lo spasso di Cattelan non ha limiti ed il suo continuo alzare la posta in gioco del suo meccanismo comico finisce col creare una specie di schermo attorno al suo lavoro, che scoraggia analisi e lascia a bocca aperta. Senza titolo, 1993, acrilico su tela 80 x 100 cm. La tela è squarciata in 3 pezzi, creando la z di Zorro nello stile di Lucio Fontana. In questo modo Cattelan stabilisce il suo personaggio di vendicatore mascherato che ha giurato di gettare luce sulla commedia umana, attraverso il filtro del sistema dell’arte. In questo, apparentemente semplicissimo, lavoro, a prima vista minimale ed immediatamente accessibile, si trovano tutte le figure retoriche che costituiscono il suo lavoro: l’appropriazione caricaturale di lavori del passato, la favola moralizzante e, soprattutto, questa insolente maniera di irrompere nel sistema dei valori, che è la caratteristica prima del suo fare.
Consideriamo i suoi precedenti di evasione dal tradizionale luogo espositivo. Alcuni esempi: UNA DOMENICA A RIVARA (1992): strisce di lenzuolo annodate erano state appese fuori da una delle finestre della galleria; FONDAZIONE OBLOMOV (1992): Cattelan raccolse $ 10,000 da cento persone perché fossero assegnati ad un’artista che avesse acconsentito ad astenersi per un anno dall’esibire il suo lavoro. Quando gli artisti selezionati rifiutarono di accettare il premio, Cattelan prese i soldi e corse.. a New York. LAVORARE E’ UN BRUTTO MESTIERE (1993): vendette il suo spazio espositivo alla Biennale di Venezia ad un’agenzia pubblicitaria; la 6° Biennale dei Caraibi, da lui organizzata, consisteva in un paio di settimane di villeggiatura gratis per gli artisti invitati: nessun'opera esposta, delegazioni di critici accorse “inutilmente” all’evento, tam tam pubblicitario e limousines in affitto.

Nessun commento: